
“La Favola dei Tarocchi o il meraviglioso viaggio di Chisono”
Maggio 28, 7:00 pm - 8:00 pm

“La Favola dei Tarocchi o il meraviglioso viaggio di Chisono”
Vi aspettiamo Mercoledì 28 maggio h.19,00 con Michelangelo Rossato che ci accompagnerà nel mondo dei tarocchi attraverso il suo albo illustrato edito da L’Ippocampo edizioni.
Un viaggio straordinario che ci accompagna attraverso la fiaba, alla scoperta di un mondo affascinante e in continua evoluzione. Parleremo di tarocchi, illustrazione e fiaba. Un appuntamento per grandi e piccini all’insegna del gioco e della scoperta.
Per info e prenotazioni scrivere a info@librerialabalena.it
Abbiamo intervistato per voi Michelangelo Rossato, buona lettura!
– Se dovessi descrivere o dare una forma al senso di meraviglia, quale sarebbe?
Direi le meravigliose immagini dei Tarocchi! Sono immagini antichissime che ci affascinano da sempre. Sono nate in Italia nel medioevo per giocare, pian piano si sono poi diffuse in tutta Europa, diventando un’opera d’arte collettiva. Sono un incantevole catalogo di simboli, scrigno delle cose del mondo: esseri umani, animali, virtù, angeli, demoni, astri del cielo. E’ come se dentro queste carte ci fosse un universo intero. Da sempre destano meraviglia e stupore, gli artisti si sono sempre divertiti a reinventarle, e in tanti le hanno usate per scrivere storie, come Italo Calvino.
– Come nasce la tua passione per l’illustrazione?
Nasce ovviamente da una profondo amore per le immagini e per i libri. Ho avuto la fortuna di essere stato un bambino cresciuto tra i libri. Quando disegno sto bene, viaggio in altri mondi, fermo il tempo. Creare libri mi permette poi di condividere questi mondi con gli altri: per me non c’è viaggio più bello.
– Qual’è stata la fiaba che ti ha più colpito nella tua infanzia e che ancora oggi ti porti dentro?
Direi Biancaneve dei Grimm, una fiaba oscura che mi ha sempre stregato. Il bosco, la strega, la lotta per la sopravvivenza, elementi paurosi di cui i bambini non dovrebbero essere privati: l’infanzia è piena di paure che vanno inevitabilmente vissute! Oltre a Biancaneve, ho un profondo legame con La sirenetta di Andersen, personaggia outsider in cui mi sono sempre identificato. Sono fiabe che amo molto e che sono diventate i miei primi libri illustrati.
– C’è un colore o un segno distintivo che ricorre nel tuo lavoro d’illustratore? O preferisci farti ispirare dal soggetto?
Chi illustra è come un sarto: dovrebbe avere l’abilità di creare abiti su misura e che calzano a pennello. Così sono le illustrazioni rispetto a un testo. Tuttavia, disegnando molto, è normale che chi disegna abbia dei tratti distintivi. Nel mio lavoro forse ricorre un uso simbolico del colore, una certa ricerca nelle geometrie e una prospettiva intuitiva molto teatrale e medievale.
– Chi sono i maestri che ti hanno più ispirato nel mondo dell’arte?
Mauro Evangelista è stato il mio maestro, grande illustratore, professore e amico. Ma, più in generale, direi le illustratrici e gli illustratori di fine anni 80 e inizio 90, un’epoca magica per l’illustrazione italiana!
– Che rapporto hai con la tecnologia al servizio dell’illustratore?
Attualmente non ho nessun rapporto, ma quando ero più giovane l’ho sperimentata per qualche lavoro veloce. In generale non mi diverte usarla e non mi piace nemmeno come fruitore: un’illustrazione realizzata digitalmente non mi fa provare la stessa emozione di un lavoro realizzato manualmente, non posso farci nulla. Ma questa è solo la mia personale opinione. Se invece ti riferisci all’IA, quando questa è applicata a tutto ciò che è creativo, ovvero ciò che caratterizza la nostra specie, è per me un insulto all’umanità.
– Ti sentiresti di dare un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere il lavoro d’illustratore?
Spegnete i social e lasciatevi influenzare solo dal mondo esteriore e dal vostro mondo interiore. Ci sono mondi meravigliosi che aspettano solo di essere scoperti, inventati, messi su carta.